venerdì 24 giugno 2016

Beauty focus: La radiofrequenza medica

I trattamenti antiaging, soprattutto per il contorno occhi, il viso ed il collo, sono sempre più richiesti. Con le radiofrequenze si effettua un ringiovanimento cutaneo in maniera naturale, piacevole ed innocua, sia per le donne che per gli uomini.
Mentre nella chirurgia oculistica delle palpebre e della zona perioculare sono di largo impiego i bisturi a radiofrequenza, per la delicatezza del taglio, solo da pochi anni si sono evidenziati i vantaggi dei trattamenti estetici con le radiofrequenze, una tecnica non invasiva, in quanto non c’è ablazione della pelle come per altre metodiche, nè somministrazione di farmaci e di sostanze chimiche.
Comparati ai “filler” ed alla tossina botulinica, sempre con lo stesso scopo di ridurre le rughe perioculari e del viso, le radiofrequenze sembrano essere preferibili per il loro ampio utilizzo nella fascia di età tra i 30 ed i 65 anni, nonchè per l’ottima tollerabilità ed i risultati privi di rischi e di effetti collaterali. Consentono di ottenere un lifting non chirurgico con un azione di rimodellamento del collagene, agendo in profondità sulla pelle, stimolando i fibroblasti a produrre nuovo collagene, che sostituisce quello invecchiato, appianando le rughe e determinando una maggiore tonicità e luminosità del viso. Una volta stimolate, le nostre cellule si mantengono attive nella produzione di collagene giovane, per cui gli effetti benefici durano circa un anno, ma è possibile mantenerli per molto più a lungo con delle semplici sedute di mantenimento.
Quindi con le Radiofrequenze é possibile intervenire sugli inestetismi di contorno occhi, viso e collo e mani, determinando un vero e proprio ringiovanimento cutaneo innocuo e naturale.
I risultati estetici con le tecniche ablative fino ad ora in uso sono proporzionali all’aggressività del trattamento, determinando un effetto lifting quasi mai tridimensionale, senza giungere in profondità, con effetti collaterali come il dolore, l’indurimento o la perdita di elasticità dei tessuti profondi.

Cos’è la radiofrequenza e cosa si ottiene?

Con la nuova tecnologia a radiofrequenza si ha un’importante innovazione, in quanto si ottiene un lifting non chirurgico trattando la lassità dei tessuti con un’azione di rimodellamento del collagene.
In pratica, grazie alla proprietà delle onde elettromagnetiche ad alta frequenza che producono calore attraversando la nostra pelle, si stimola l’attività dei fibroblasti presenti nel nostro organismo a produrre il collagene, che è la sostanza che con il passare dell’età viene prodotta in minor misura, ed è responsabile della formazione delle rughe, della perdita di tono della pelle e dell’invecchiamento cutaneo. Pertanto il trattamento con radiofrequenza è un’ottima procedura non chirurgica, in quanto agisce sulle fibre del collagene determinandone una contrattura immediata a livello del derma profondo, fino alla fascia muscolare, con l’effetto di un piacevole rassodamento ed una maggiore tonicità della pelle della zona perioculare, del viso e del collo, appianando pliche e rughe. Le piccole rughe vengono eliminate, mentre le pieghe e le rughe profonde si attenuano notevolmente; la pelle appare più compatta e consistente, eliminando tutti gli in estetismi cutanei legati al rilassamento cutaneo.

A chi è consigliata la radiofrequenza?

E’ indicata nei casi di lassità cutanea in quanto la riduce, determinando un effetto di stiramento simile ad un lifting, in un’età compresa tra i 30 ed i 65 anni. In particolare è indicata per trattare i seguenti difetti:
Rughe del viso, zampe di gallina, guance rilassate, collo rugoso, pelle flaccida, contorni del viso poco definiti, pieghe nasolabiali evidenti, collo rilassato (collo di tacchino), ptosi cutanea, esiti di acne, mani rugose.

Eventuali effetti collaterali e controindicazioni?

La radiofrequenza non presenta alcun tipo di controindicazione, se non per le donne in gravidanza e per i portatori di pacemaker. E’ priva di effetti collaterali e non è dolorosa. L’unica sensazione che si avverte è un calore non fastidioso localizzato alla zona di trattamento ed un rossore della cute più o meno lieve, che scompare dopo qualche ora .
Immediatamente dopo il trattamento si possono riprendere tutte le normali attività senza nessun tipo di problema; negli Stati Uniti viene definita “lunch therapy”, ovvero trattamento della pausa pranzo.
A differenza di altre terapie la radiofrequenza può essere praticata in ogni stagione dell’anno, in quanto è possibile esporsi alla luce solare senza problemi.

Durata del trattamento ed effetti nel tempo

La durata di una singola seduta non supera complessivamente i 20-30 minuti. L’intero trattamento, a seconda dei casi, richiede un ciclo di 7-10 sedute, compresa qualche seduta di mantenimento da effettuarsi a distanza, in base all’orientamento stabilito dall’operatore. Questo trattamento rientra nei processi di rigenerazione naturale del nostro organismo, in quanto l’aumentata produzione di collagene si verifica grazie solo ed esclusivamente ad una risposta del nostro organismo. A differenza di altre tecniche, non vengono somministrate sostanze estranee di natura chimica, farmaci, ecc. Può funzionare insieme ad altri trattamenti, poiché la somministrazione di sostanze idratanti e di creme antiaging aumenta di efficacia se contemporaneamente viene praticata la radiofrequenza. I primi risultati sono visibili già dopo il primo trattamento, in quanto la pelle appare più turgida e tonica; il massimo del risultato si apprezza intorno ai 5-6 mesi, in quanto coincide con il momento di massima produzione del collagene. Essendo una risposta naturale del nostro organismo, necessita nel tempo che si effettui a fine ciclo qualche seduta di richiamo.
Per effettuare il trattamento, è sufficiente che il paziente arrivi in ambulatorio struccato e, prima del trattamento, si liberi di oggetti metallici quali orecchini, collane, bracciali, anelli, ecc.
Il medico effettuerà la giusta valutazione delle aspettative del paziente, un’accurata analisi della zona perioculare e della pelle e, come ogni trattamento medico chirurgico, è necessario un consenso informato specifico. Trattandosi di un trattamento medico non aggressivo, i risultati ottenuti sono simili ad un lifting chirurgico tradizionale, ma non sovrapponibili.
Sulla zona da trattare viene applicato un gel che ha la funzione di far scivolare meglio il manipolo dello strumento, di raffreddare la cute e di trasmettere in maniera ottimale l’onda elettromagnetica. Alla fine del trattamento si utilizzano creme idratanti o prodotti similari.
I risultati sono positivi nell’80% dei casi, mentre in un 20% dei casi i miglioramenti possono essere meno evidenti; in tutti i casi è totalmente innocuo, cioè privo di effetti collaterali. E’ interessante notare che la parte dei soggetti che non manifesta un miglioramento evidente, lo ottiene in realtà nella qualità della pelle o nella riduzione della lassità cutanea, con aumentata luminosità accompagnata a maggiore turgore e compattezza.
In sintesi, oggi con le radiofrequenze è possibile ottenere un ringiovanimento cutaneo naturale della zona perioculare, del viso e del collo. I risultati sono entusiasmanti, se si considera anche la totale assenza di rischi ed i principi naturali su cui si basa la metodica innovativa. Ovviamente sono disponibili vari tipi di apparecchi basati sullo stesso principio. La differenza è nella potenza e nella possibilità di effettuare varie regolazioni, con lo scopo di personalizzare quanto più possibile il trattamento, in base al tipo di pelle, all’età ed al sesso. Questa categoria di apparecchi a radiofrequenza “monofasica” sono dei presidi medico chirurgici che possono essere utilizzati soltanto da medici specializzati.

Esistono anche delle macchine più soft, utilizzate nei centri estetici, senza le svariate possibilità di regolazione, ma di utilizzo immediato. I risultati sono gradevoli ma, ovviamente, meno evidenti e duraturi di quelli che si ottengono con la radiofrequenza medica.


venerdì 17 giugno 2016

I fili PDO di Miracu - indicazioni di utilizzo

Il razionale

E’ un nuovo approccio per il trattamento biostimolante con effetto lifting per viso, collo e corpo. Si basa sull’inserimento di fili di sutura in PDO (polidioxanone), una fibra sintetica potente, costituita da un monofilamento che viene idrolizzato dopo un certo tempo nel tessuto. Osservazioni cliniche hanno dimostrato che il polidioxanone stimola la produzione di nuovo collagene - la proteina responsabile della compattezza ed elasticità della pelle - aumentando la sintesi dell’acido ialuronico endogeno e migliorando il microcircolo locale. E’ per questo che il tessuto nel quale si introduce il PDO diventa più sodo, elastico ed idratato.

La metodica

Miracu si basa sull’utilizzo delle linee di tensione naturali della pelle, provocando un effetto simile al lifting chirurgico. I fili Miracu limitano la forza dei muscoli mimici simulando l’effetto della tossina botulinica, con il grande vantaggio di avare un aspetto più naturale perché non paralizza i muscoli.

Gli effetti 

Con l’utilizzo dei fili Miracu si ottiene un miglioramento immediato dell’aspetto della pelle. Dopo circa una o due settimane inizia la sintesi delle proteine naturali del corpo (collagene ed elastina). Questo processo continua fino al riassorbimento dei fili - che avviene mediante azione idrolitica - dopo circa 6-8 mesi. Gli effetti estetici invece durano 12-18 mesi, avendo in precedenza generato una importante stimolazione endogena. La rapidità di riassorbimento del filo in PDO ed il suo piccolo diametro escludono rischi di ispessimenti e di cicatrici che invece avvengono utilizzando altri materiali biocompatibili. Gli effetti del trattamento sono: ringiovanimento, effetto lifting, luminosità, sostegno e tonificazione dei tessuti, aumento di volume, attenuazione di rughe, linee e solchi.

La sicurezza

Il PDO (polidioxanone) è materiale da sempre utilizzato in chirurgia generale , vascolare e cardiochirurgica per i fili di sutura, si tratta quindi di un dispositivo medico assolutamente sicuro, completamente riassorbibile e ipoallergenico.
Miracu non richiede anestesia, non contiene metalli pesanti, non è allergizzante, non scatena meccanismi immunogenici, non ha importanti effetti collaterali (la reazione infiammatoria è molto bassa). Tutti i prodotti sono marcati CE 1293 e rispondono ai requisiti del decreto legislativo sui dispositivi medici 93/42 EC. Sono inoltre iscritti nel repertorio nazionale dei dispositivi medici del Ministero della Salute italiano.

Le indicazioni

Viso
  • Rughe Nasogeniene
  • Labbra
  • Palpebre
  • Zampe di gallina
  • Codice a barre
  • Glabella
  • Arco sopracciliare
  • Profilo del viso (V)
  • Area peri-auricolare

Corpo
  • Addome
  • Avambraccio
  • Anche
  • Fianchi
  • Mani
  • Collo e Decolleté
  • Glutei
  • Interno cosce
  • Ascelle
  • Ginocchia

Gli effetti
  • Ottimizzazione della texture
  • Aumento del metabolismo della pelle
  • Attivazione della circolazione linfatica
  • Aumento della circolazione dei tessuti circostanti
  • Stimolazione della fascia e dei tessuti molli di lungo periodo
  • Creazione di collagene e normalizzazione di quello alterato
  • Ritardo dell’invecchiamento cutaneo
  • Rimodellamento 
  • Elasticità tissutale e lifting
  • Luminosità della cute


(fonte: www.taumed.it)



I fili PDO di Miracu

Miracu Fili PDO è un innovativo trattamento ambulatoriale che svolge la duplicazione di stimolazione cutanea e sostegno dei tessuti, grazie al sistema geniale semplice.

Miracu è un Medical Device già utilizzato nella chirurgia vascolare per ottenere un effetto di stimolazione della proliferazione di collagene e contemporaneamente creare un sostegno al tessuto che consentono un effetto “LIFTANTE “. L’introduzione di questo filo avviene tramite sottili aghi all’interno dei quali è contenuto il filo stesso. Un elementare sistema meccanico consente all’ago, una volta penetrato nella cute, di depositare l’interno del tessuto di filo.

Il filo utilizzato (PDO) e del tipo riassorbibile: l'efficacia del trattamento e chiaramente visibile due, tre settimane dopo l’impianto. Conviene rivedere la paziente dopo questo periodo in modo da poter eventualmente correggere altre zone con l’impianto di nuovi fili oppure con trattamenti sinergici (filler, tossina botulinica, Trattamenti laser). Durante questo periodo il Device mette in atto la propria azione, determinando un risultato gradevole, naturale aperte “sulla propria pelle” sotto il profilo della tonicità e della compattezza.

I tempi medi di riassorbimento del filo sono di circa 6 mesi di ma i risultati sono visibili per un tempo maggiore, in quanto l'effetto non è legato unicamente al tempo di permanenza del filo stesso, bensì alla stimolazione endogena che fili stessi.

L'utilizzo sinergico dei fili Pdo di Miracu contribuisce inoltre a regalare maggiore durata ai trattamenti di medicina estetica quali filler è tossina botulinica.


Il botox: luci ed ombre

Mi capita con una certa frequenza  di visitare pazienti che, nel richiedere un trattamento per ridurre i segni del tempo che passa, pongono una clausola ben precisa: niente tossina botulinica.
“Perché”, chiedo io? E loro: “ho sentito dire che è tossica... mi toglie ogni espressione e mi rende finta... fa male alla salute... rende gli zigomi enormi” (questa osservazione è la prova che spesso non si conosce la differenza tra la tossina botulinica ed il filler) e così via.
Se poi chiedo: “scusi ma dove lo ha letto? Me lo mostra che ne discutiamo insieme?”, tutti (e dico veramente tutti) replicano che in realtà lo hanno sentito dire, o che comunque non hanno approfondito la cosa in maniera corretta.
Spesso si fa confusione e la povera tossina passa per lupo cattivo quando in realtà è un docile agnello. Vorrei, se me lo consentite, dare un piccolo contributo per porre nella luce corretta la tossina botulinica.
Preambolo di ciò è una regola (se vogliamo di vita): quando ci vengono dette delle cose, non prendiamole come vere prima di verificarle e, dato che le affermazioni distruttive, in genere, hanno più peso di quelle positive, ne deriva che, capiti di accusare pratiche ingiustamente.
Vi è mai capitato di ricevere su Facebook (da persone conosciute) una richiesta di sangue urgente, o di adozione cani che altrimenti saranno soppressi, ecc.  con (a volte) precisi riferimenti di ospedali o luoghi con tanto di nomi e riferimenti precisi, con la richiesta di farlo girare? A me si, mi sottoponevo al “gioco” e lo condividevo.
Una volta però,  l'illuminazione: nel dubbio, decido di verificare l’attendibilità di queste info.
Provando a digitare le parole chiave su google, ho potuto vedere che, 9 volte su 10, si trattava di una bufala.
Ho fatto questa premessa per esortarvi a verificare le info che ricevete quando vi viene detta una qualsiasi cosa.
Oggi la comunicazione è estremamente semplice ed immediata, può far perno su meccanismi di diffusione di vario genere e, se non siamo i primi a filtrare quanto riceviamo, contribuiamo a divulgare informazioni potenzialmente non vere e non sempre prive di conseguenze.
Scusandomi per questa “lieve”, ma secondo me utile dissertazione, torniamo alla nostra Tossina Botulinica.
Mi occupo di medicina estetica, ma l'uso della tossina nell'uomo ha origini ben più “nobili”: curare lo strabismo (andando a interferire sulla contrazione muscolare dei muscoli oculari). Dalla sua introduzione in terapia (inizi anni ’80) ad oggi, la tossina botulinica è rapidamente diventata un importante strumento terapeutico per la cura di una svariata quantità di disturbi caratterizzati da contrazioni muscolari eccessive o comunque anormali, non solo in campo neurologico.
La tossina oggi viene usata nei ragazzi in tenera età per migliorare lo strabismo e questo deve dirla lunga sulla sicurezza farmacologica del prodotto: NON FA MALE ALLA SALUTE DELL' UOMO. Altri usi non estetici sono la terapia del torcicollo, della sudorazione eccessiva, di alcune cefalee, nel campo otorinolaringoiatrico, neurologico ecc.
L'uso in medicina estetica non differisce dal tipo di sostanza iniettata ma dalla sede. Può non piacere l'effetto, e questo è un giudizio soggettivo, ma non può essere accusata di essere nociva.
Altro punto importante (e mi scuso con chi più o meno mastica di questi argomenti perchè quanto sto per dire può sembrare scontato): precisiamo le differenze tra il Filler (in genere acido ialuronico, o Radiesse) e la  Tossina Botulinica.
Il Filler (dall'inglese to fill: riempire) è fondamentalmente una sostanza più o meno consistente, tipo gelatina, che va a riempire un volume svuotato (per esempio una ruga o un solco sul viso). Il suo effetto è immediato (il paziente nota subito il cambiamento).
La tossina botulinica è, invece, un farmaco: iniettata in zone specifiche induce una riduzione selettiva della contrattilità muscolare che dipende dalla dose iniettata, ma che è comunque sempre reversibile. Il razionale del trattamento con tossina botulinica è quello di indurre, nei muscoli bersaglio, una “debolezza” sufficiente ad abolire la eccessiva contrazione, ma non tale da provocare la paralisi completa.
La Tossina Botulininica quindi non riempie, ma rilassa (e qui mi ricollego quanto detto sopra, a proposito della paziente che sosteneva di non voler fare la tossina, poiché temeva di ingrossare gli zigomi come successo a una sua amica, la quale immagino avesse fatto un filler)

Per il mantenimento del beneficio, il trattamento deve essere ripetuto nel tempo. 
Una volta iniettata la tossina, l’effetto terapeutico non è immediato: in generale i primi effetti compaiono dopo 1-3 giorni, raggiungono un picco di massima efficacia dopo 1-3 settimane e rimangono stabili per 60 giorni per poi gradualmente ridursi. Per tale motivo è necessario ripetere il trattamento dopo un tempo variabile, ma che in media si attesta intorno ai 3-6 mesi.
Gli effetti collaterali dipendono in genere da una paralisi dei muscoli iniettati superiore a quella attesa o da una paralisi di muscoli contigui a cui la tossina è arrivata per diffusione.
Si tratta comunque di effetti sempre transitori e comunque di durata relativamente breve (2-4 settimane) in rapporto alla durata dell’effetto terapeutico.
Complicanze generali, probabilmente per trasporto ematico della tossina,  si manifestano con: debolezza generale, difficoltà alla deglutizione, disturbi visivi, ma sono una evenienza assai rara.
Senza volere convincere nessuno, vi esorto ad abbandonare i preconcetti ed i colpevoli senza processo e di rivolgervi al vostro medico, per poter provare questo trattamento in tutta serenità.
Ho ricevuto più riconoscimenti e ringraziamenti da parte dei miei pazienti (anche e soprattutto da parte di quelli diffidenti), per questo trattamento che non per tutti gli altri.
Ho quindi deciso di scrivere questo piccolo articolo proprio perché credo nell'ottimo risultato che la tossina botulinica, se usata correttamente, può dare in completa sicurezza.



Dott. Pier Luigi Grimaldi

mercoledì 8 giugno 2016

Il "fenomeno" pazienti da selfie

Filler, rinoplastica e tossina botulinica i trattamenti più richiesti. Tra le caratteristiche del nuovo target, un’immagine di sé poco obiettiva e l’assenza dei tradizionali modelli estetici.
Donne, di età compresa tra i 18 e i 35 anni e a disagio con il proprio naso e le prime rughe. È questo l’identikit del “paziente da selfie” che emerge dal sondaggio realizzato dalla SICPRE, Società italiana di Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica, la società scientifica che raccoglie l’80% degli specialisti nel nostro Paese. In base al questionario pubblicato sul sito della Società, www.sicpre.it, e compilato dai soci nelle scorse settimane, i pazienti che si rivolgono al chirurgo plastico in seguito all’insoddisfazione causata dai propri selfie sono per l’83% donne e per il 17% uomini.
E sono soprattutto giovani. Infatti, la fascia d’età maggiormente rappresentata (39% di richieste) è quella 18-25 anni, seguita (28% di richieste) da quella 26-35 e (ancora 28% di richieste) da quella 36-45.
Le correzioni più desiderate sono innanzitutto le infiltrazioni di filler (58% di richieste), la rinoplastica (53%) e il trattamento con tossina botulinica (44%). Seguono l’intervento di aumento del seno (33%), di correzione delle palpebre (28%), la lipoaspirazione (17%) e per finire il minilifting (3%).
“L’input per dedicarci a questo tema ci è venuto da uno studio dell’American Academy of Facial Plastic and Reconstructive Surgery, AAFPRS – dice Fabrizio Malan, presidente della SICPRE – che evidenziava l’aumento di richieste di interventi di chirurgia estetica da parte di pazienti insoddisfatti dalla propria immagine postata sui social network. Siamo partiti da questo per capire se anche in Italia c’è una tendenza analoga e quali sono le caratteristiche di questi pazienti”.


Paziente da selfie? Realtà virtuale innanzitutto.

Chi si rivolge a un chirurgo plastico per un ritocco estetico è insoddisfatto di qualche sua caratteristica fisica, ovvio. A questo elemento sempre presente, il “paziente da selfie” aggiunge però un elemento tutto suo, una percezione di sé più virtuale che reale.
“Il colloquio con questi pazienti parte spesso dall’analisi di un autoscatto – dice ancora Malan -, cioè da un elemento virtuale. Non il naso in carne e ossa, ma il naso come viene nella foto. Il problema però è che quel ‘difetto’ non è esattamente come appare nel selfie, che come è noto non riproduce la realtà in modo totalmente oggettivo. Il primo passo è pertanto quello di distinguere tra riproduzione della realtà e realtà stessa, scoprendo i reali motivi di disagio. Una volta di più, è fondamentale intavolare col paziente un discorso all’insegna dei desideri ma soprattutto della realtà e di ciò che è realmente realizzabile”.
In base alle risposte dei soci SICPRE, il 78% dei pazienti che si rivolge al chirurgo plastico per un’insoddisfazione da selfie non ha un’immagine corporea equilibrata e obiettiva.


Modelli estetici addio, al centro ci sono io.

Ma l’elemento veramente rivoluzionario del paziente da selfie è l’apparente assenza dei tradizionali modelli estetici esterni.
“Per molti anni abbiamo incontrato pazienti che mostravano foto di attrici e modelle. Oggi si afferma la tendenza a partire da sé, per migliorarsi senza assomigliare a nessuno”. Ed è una tendenza che l’84% dei rispondenti SICPRE ha giudicato in modo positivo, perché rivelatrice di un atteggiamento “più realistico”.
È costante, invece, la tendenza a presentarsi dallo specialista già con la “soluzione” pronta. “Non si va dal dentista chiedendo un’otturazione, non si va dall’oculista chiedendo un laser alla retina. Eppure si va da un chirurgo plastico chiedendo un intervento al mento o un’infiltrazione di filler – fa notare Malan -. È un’aberrazione, ovviamente, perché mette il paziente e lo specialista in posizioni sbagliate, come se il primo facesse ordinazioni à la carte e il secondo fosse un semplice esecutore. In realtà bisogna ricordare che il chirurgo plastico è innanzitutto un medico. Deve ascoltare e capire il disagio, quindi proporre la soluzione, senza accettare nessuna forma di impoverimento professionale”.


Selfie, appuntamento a breve.

Dopo questo primo sondaggio “di ricognizione” la SICPRE si impegnerà nuovamente e a breve sul tema selfie, indagando anche l’aspetto numerico di questo nuovo target sul totale dei pazienti.
Nella “fase due”, impostata sulla scorta delle prime informazioni ricavate e con maggiore valenza statistica, verranno coinvolti anche psicologi e sociologi, per un’indagine a 360° del fenomeno.


Chi è la SICPRE?

La SICPRE, Società Italiana di Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica, è la più antica, prestigiosa e rappresentativa associazione di Chirurghi Plastici in Italia. È stata fondata a Roma nel 1934 e conta oggi circa 1200 soci, pari all’80% degli specialisti presenti nel nostro Paese. La SICPRE è gemellata con la prestigiosa ASPS, American Society of Plastic Surgeons e con l’ISAPS, International Society of Aesthetic Plastic Surgery.

(fonte: www.sicpre.it)




Beauty focus: l'ossigenoterapia medica


L’ingegneria biomedica ha dimostrato che l’ossigeno favorisce la microcircolazione ed il metabolismo cutaneo. Invecchiamento, stress, inquinamento, malattie, sono tutti fattori che colpiscono i microcapillari, avviando un processo di degradazione del collageno e dell’elastina.
Ossigenare la pelle vuol dire renderla più sana, tonica, luminosa e morbida. L’ossigenoterapia si basa sull’applicazione di ossigeno puro nella pelle, che rallenta l’invecchiamento, migliora l’elasticità e stimola la rigenerazione del collagene, contrastando il rilassamento cutaneo.
Con l’ossigenoterapia si introducono principi attivi nell’epidermide, attraverso l’ossigeno pressurizzato, ottenendo aumento dell’ossigenazione cellulare, accelerazione metabolica e rafforzamento delle difese della pelle.
Molti inestetismi del corpo e del viso traggono enorme beneficio dall’ossigenazione della pelle: l’acne in tutte le sue forme, iperpigmentazioni, ipotonie, cellulite, smagliature e tutti i segni d’invecchiamento cutaneo, in particolare la delicata zona del contorno occhi. La sua assenza totale di effetti collaterali rende il trattamento privo di controindicazioni e praticabile in ogni zona del corpo, adatto a qualsiasi età.


Meccanismo d’azione dell’ossigenoterapia

Le potenzialità dell’ossigeno sono note da tempo nella chirurgia plastica, per il trattamento di bruciature e lesioni cutanee. L’ossigeno aumenta la circolazione sanguigna, migliorando il metabolismo cellulare e accelerando i processi di guarigione, riduce le irritazioni, ha effetto antinfiammatorio e antibatterico. 
Per poter sfruttare questi benefici anche nel campo del ringiovanimento cutaneo, esistono oggi moderne apparecchiature elettromedicali, che permettono di veicolare l’ossigeno puro, con eventuale aggiunta di principi attivi, nel tessuto epidermico, per contrastare l’invecchiamento e la perdita di elasticità, rappresentando una validissima alternativa a metodologie più invasive.
L’erogatore permette di veicolare in profondità principi attivi attraverso l’ossigeno, che potranno essere scelti dal medico per potenziare gli effetti del trattamento secondo le esigenze del paziente. L’ossigeno puro aumenta l’irrorazione sanguigna, migliora il metabolismo cellulare e stimola la produzione di collagene da parte dei fibroblasti, regalando un viso riposato, rassodato, fresco e luminoso.


Finalità del trattamento

Con l’età, l’ossigeno diminuisce soprattutto nelle cellule del viso, causando una pelle grinzosa e pallida. L’uso di ossigeno puro attraverso un sistema di flusso dà alla pelle una nuova vita.
Il trattamento è in grado di ripristinare la microcircolazione e riattivare il metabolismo cutaneo, compromessi da invecchiamento, stress, inquinamento e fotoesposizione. La produzione di collagene da parte dei fibroblasti migliora con un’adeguata quantità di ossigeno nei tessuti.
I benefici del trattamento locale con ossigeno son due: rivitalizzazione degli strati cutanei, con aspetto della pelle più sano, tonico e luminoso e veicolazione di principi attivi nel derma profondo per mezzo dell’ossigeno iperbarico, con potenziamento dell’azione di sostanze antiaging scelte dal medico.
Le sedute di ossigenoterapia sono indicate per ottenere una sensibile riduzione delle macchie cutanee e delle rughe espressive del volto, con un apprezzabile effetto lifting, per il miglioramento del trofismo cutaneo, nonché per migliorare la pelle con acne.


Eventuali controindicazioni ed effetti collaterali

La terapia non provoca effetti collaterali e non ha controindicazioni.


La visita medica prima dell’ossigenoterapia

Durante la visita il medico specialista esaminerà la pelle del viso e l’eventuale presenza di rughe, zone di iperpigmentazione o altre problematiche estetiche. Ascolterà per comprendere le aspettative e valutare se gli esiti dei trattamenti di ossigenoterapia potranno soddisfarle, consigliando eventualmente interventi alternativi o complementari. Fornirà tutte le informazioni relative al trattamento, come si svolgerà, la durata, gli effetti, creando un protocollo personalizzato.


Il trattamento con ossigenoterapia

Non si richiede alcuna preparazione particolare alla seduta di ossigenoterapia.
Rilassati su un comodo lettino, vicino all’apparecchiatura, si effettua Il trattamento, che avrà la durata di 20-30 minuti e sarà assolutamente indolore. A beneficiarne in modo diretto per molti mesi sarà la pelle, che guadagna in maggiore giovinezza e lucentezza, favorendo un generale effetto anti-age sin dal primo trattamento.
Si inizia con la pulizia del viso e il peeling per preparare la pelle ad assorbire l’ossigeno e rimuovere le cellule morte depositate sulla sua superficie. Secondo le varie esigenze, il medico potrà veicolare in profondità, tramite un apposito erogatore, principi attivi indicati per l’attenuazione delle problematiche estetiche della pelle di ogni paziente. Di solito si applica acido ialuronico, mentre viene nebulizzato ossigeno purissimo, per un effetto lifting. L’ossigenoterapia è efficace soprattutto per ridurre l’acne, prevenire le rughe, eliminare imperfezioni della pelle, ridurre le macchie, con effetto tonificante e rivitalizzante, anche sulla delicata zona del contorno occhi.
Il trattamento potrà essere completato con un massaggio per consentire l’assorbimento di un siero filler, che rivitalizza le cellule responsabili della produzione di elastina e collagene, regalando un viso riposato, rassodato, fresco e luminoso.­­­
La seduta di ossigenoterapia non lascia segni visibili sul viso e possono essere riprese immediatamente le normali attività.


Risultati con i trattamenti di ossigenoterapia

Il miglioramento sarà visibile fin dalla prima seduta. Il risultato sarà un viso rassodato, fresco e luminoso. Secondo il grado d’invecchiamento cutaneo e le altre eventuali problematiche estetiche, il medico creerà un protocollo personalizzato, associandolo alla radiofrequenza medica, che potrà includere o meno l’uso di farmaci insieme all’ossigeno purissimo, che daranno al trattamento un’efficacia paragonabile a un lifting chirurgico.


Durata del trattamento

E’ essenziale una valutazione medica per stabilire la durata ed il numero delle sedute, i tempi, i principi da veicolare, le eventuali associazioni con altri trattamenti, che renderanno i risultati finali strettamente personalizzati. Solitamente i vantaggi sono visibili e duraturi; dopo qualche seduta si noterà un miglioramento di turgore ed elasticità cutanea, oltre che una maggiore luminosità e tonicità. In seguito, si noterà una diminuzione delle rughe e, se presente, un miglioramento dell’acne e dei suoi esiti cicatriziali.
Esistono vari protocolli, che dipendono dal grado di invecchiamento cutaneo. Di solito si consigliano 6-10 sedute di circa trenta minuti ogni settimana o due, con qualche richiamo mensile. Le modalità, i tempi, i prodotti specifici da veicolare e le associazioni con altri trattamenti, come la radiofrequenza medica, saranno valutati dal medico per ottenere un risultato visibile e duraturo.
E’ opportuno ricordare che l’invecchiamento cutaneo è un processo naturale: questo significa che, per mantenere i risultati stabili nel tempo, oltre che effettuare sedute di mantenimento, sarà importante abbinare uno stile di vita sano ed un’alimentazione corretta.
L’ossigenoterapia è un trattamento che non ha limiti d’età, consigliabile anche ai giovani sportivi e a chiunque voglia sentirsi in forma e bene con se stesso.

In conclusione, con l’ossigenoterapia e la radiofrequenza medica, il medico specialista potrà creare un protocollo personalizzato per ottenere un risultato simile al lifting chirurgico, con il vantaggio di essere innocuo e naturale.

martedì 7 giugno 2016

Lipodissolve

L'impiego della fosfatidilcolina nel trattamento dell'adiposità localizzata è piuttosto recente, ma non per questo privo di efficacia. Il primo a proporla, nella metà degli anni '90, è stato un medico brasiliano dopo una brillante intuizione: se è vero che la fosfatidilcolina è in grado di sciogliere il grasso con il quale viene a contatto, perché non utilizzarla per eliminare piccoli depositi adiposi e trattare la pannicolopatia edemato-fibrosclerotica* sfruttando tecniche mesoterapiche**?.
[(*) termine medico sinonimo di cellulite; (**) tecnica che consente di iniettare farmaci nel derma]
In effetti, se iniettata direttamente nel tessuto adiposo attraverso sottilissimi aghi, la fosfatidilcolina è in grado di solubilizzare i grassi, riducendo il volume delle cellule che li contengono (gli adipociti). La tecnica, svolta in regime ambulatoriale e scarsamente invasiva, è chiamata Lipodissolve, in onore alla ben documentata azione della fosftidilcolina. Questo effetto è particolarmente utile nel trattamento degli accumuli adiposi che, vuoi per fattori endocrini e metabolici, vuoi per uno stile di vita sedentario, risultano particolarmente resistenti ai tradizionali interventi dietetici e comportamentali. Lipoddisolve rappresenta pertanto una nuova ed efficace arma nella guerra ad adiposità localizzate e cellulite, anche quando tali inestetismi si localizzano in punti critici, come l'addome, l'interno coscia, la coulotte de cheval ed i fianchi; buoni risultati si possono altresì ottenere nel trattamento dei depositi adiposi della palpebra inferiore, del doppio mento e delle guancie.
Considerate le premesse, l'avvento della fosfatidilcolina nel settore estetico è stato accolto come una vera e propria rivoluzione, capace di mandare in prepensionamento la tradizionale liposcultura (tecnica chirurgica basata sull'aspirazione del grasso in eccesso mediante cannule collegate ad una pompa aspirativa). Al contrario di quest'ultimo intervento, che rappresenta una vera e propria operazione chirurgica da eseguirsi con massima cura per evitare complicazioni, la tecnica Lipodissolve si è dimostrata priva di effetti collaterali di rilievo.
Il risultato ottenuto può essere migliorato con l'associazione di carnitina (un amminoacido necessario per veicolare gli acidi grassi all'interno dei mitocondri), di acido desossicolico (un sale biliare) e di altre sostanze capaci di migliorare la salute del microcircolo e limitare le reazioni avverse (antinfiammatori ed antidolorifici).
La simultanea iniezione di più princìpi attivi apre la strada ad ulteriori ed interessanti sviluppi; uno di questi è già divenuto realtà con il nome "Lipodissolve Evolution". Ulteriori innovazioni potrebbero portare alla definitiva sostituzione degli aghi con apparecchiature capaci di indurre la penetrazione delle sostanze tramite l'apertura elettrochimica di specifici canali intracellulari.
Per ovviare ai vari problemi della via iniettiva, sono stati proposti anche cosmetici particolari come gel e patch monouso a base di fosfatidilcolina e di altri princìpi attivi drenanti, lipolitici e vasoprotettivi. Tra questi ricordiamo la caffeina, la centella, l'equiseto, l'escina, agenti antiossidanti, idratanti, emollienti ed alcune alghe marine.
L'efficacia della fosfatidilcolina è limitata al trattamento di volumi adiposi superficiali e non eccessivi, per i quali la tecnica chirurgica di liposuzione rimane la soluzione più efficace. L'iniezione, inoltre, non è scevra da inconvenienti; all'indomani della seduta, le zone trattate potrebbero ritrovarsi leggermente infiammate, doloranti o punteggiate da gonfiori. In rari casi si osserva la comparsa di piccoli noduli ed ematomi, che tendono comunque a regredire nel giro di qualche settimana.
In ogni caso, il trattamento delle adiposità localizzate e della cellulite non è standardizzabile e la scelta della tecnica più idonea viene presa sulla base delle caratteristiche individuali (sensibilità o allergia a determinate sostanze o trattamenti, stadio e caratteristiche del problema ecc.).
La fosfatidilcolina, per esempio, è controindicata in pazienti minorenni, donne gravide o in allattamento, nei diabetici complicati, nei pazienti infettivi, nei pazienti immunodepressi o allergici alla soia ed in presenza di insufficienza epatica, insufficienza renale, obesità , disturbi della coagulazione e/o alterazioni mestruali.
Sovente, cellulite e rotolini rappresentano inestetismi di natura multifattoriale che, come tali, necessitano della combinazione di interventi mirati. Un esempio è dato dall'utilizzo di calze elastiche a compressione graduata che, abbinato all'assunzione orale o topica di princìpi attivi drenanti e lipolitici, risulta sinergico all'azione fosfatidilcolinica e contribuisce a velocizzarne i risultati.
Tutto questo per ricordare che quando si parla di fosfatidilcolina bisogna essere cauti ed evitare di cedere a facili entusiasmi o ad eccessive aspettative. La lotta contro i chili di troppo si combatte prima di tutto, e senza alcuna controindicazione, con una sana e regolare attività fisica, un'alimentazione adeguata ed un'ottimale gestione dello stress e delle situazioni più o meno piacevoli che la realtà quotidiana ci propone.

mercoledì 1 giugno 2016

Beauty focus: Carbomed CO2 - la nuova frontiera della carbossiterapia per uso estetico

La CO2 è conosciuta nel mondo scientifico come biossido o meglio diossido di carbonio, ed è largamente utilizzata a scopo terapeutico, potendo essere impiegata in varie branche della medicina, dall’angiologia alla medicina estetica, trovando anche applicazione in medicina dello sport ed in campo ortopedico.
La metodica ha alle spalle una lunga storia, iniziata in ambito termale ai primi del ‘900, dove si notò che, pazienti sottoposti a cura termale con acque carboniche, per problemi vascolari, riuscivano a migliorare la loro marcia, riducendo i dolori durante il cammino.
Successivamente, considerati i risultati incoraggianti ottenuti in ambito termale, alcuni medici cominciarono ad effettuare infiltrazioni sottocutanee di anidride carbonica; in questo modo si apprezzò sia la sua non tossicità, a determinate dosi, che gli effetti terapeutici.
Carbomed C02 agisce con diversi meccanismi sulla circolazione, in riferimento soprattutto alla componente più piccola del circolo, cioè ai capillari. In tali piccole diramazioni vascolari, il flusso è sostanzialmente regolato prevalentemente da fattori locali, quali l’adenosina, la stessa anidride carbonica, oltre a diversi ioni. Inoltre, sappiamo che il flusso ematico, è regolato in ogni distretto corporeo in base alle esigenze metaboliche locali, se queste cambiano, cambia anche il flusso vascolare che si adegua alle nuove richieste metaboliche.
Tutti questi cambiamenti permettono, in definitiva, di mantenere costante:
  • apporto di ossigeno;
  • apporto di nutrienti (micro e macronutrienti);
  • rimozione di CO2;
  • concentrazione ioni;
  • trasporto ormoni.
I fattori sopra citati, sono quelli che regolano a breve termine la circolazione a livello capillare, ma sappiamo che esistono anche altri fattori di regolazione definiti a lungo termine come, a titolo di esempio, l’angiogenina. I fattori che regolano il flusso a breve termine, come l’anidride carbonica, regolano il flusso in poco tempo, minuti o addirittura secondi. Al contrario, l’angiogenina determina in un tempo maggiore, (giorni, settimane), modificazioni del letto vascolare,
Carbomed CO2 agisce delicatamente sui meccanismi sopracitati, in definitiva riequilibra la microcircolazione. Interferisce, infatti, con i fattori che regolano a breve termine la circolazione locale, determinando un aumento di flusso, mediante: una cospicua vasodilatazione arteriorale. agendo sugli sfinteri pre-capilari.
Inoltre, la introduzione di gas medicale attiva i recettori deputati alla percezione degli stimoli meccanici, con liberazione di sostanze attivanti gli enzimi, che scindono i trigliceridi contenuti nelle cellule adipose, con effetto lipolitico finale e conseguente riduzione dei pannicoli adiposi.
La somministrazione dell’anidride carbonica attraverso Carbomed C02, è in grado quindi di amplificare sostanzialmente i processi metabolici: infatti, iniettata con piccolo ago lungo appena 12 mm nel tessuto adiposo, abbassa il Ph del tessuto. A questa variazione dell’acidità tessutale, corrisponde un maggiore rilascio dell’ossigeno dai globuli rossi con incremento dei processi metabolici compreso la lipolisi. Da quanto detto, possiamo facilmente comprendere che la carbossiterapia, avendo azione di stimolo generale nonché regolatoria del flusso ematico, oltre agli effetti sulla cellulite e sulla adiposità localizzata, ha anche altre indicazioni.
Tra le quali possiamo annoverare l’invecchiamento, dove diversi studi indicano un incremento della produzione di collagene; l’azione del gas medicale si estende anche ad alcune patologie dermatologiche come la psoriasi, è infatti, in questo caso, documentata a livello ipodermico una microangiopatia.
Il miglioramento del circolo, offerto dall’infiltrazione di CO2, è sfruttato in chirurgia estetica nel post-liposuzione; dove il maggior afflusso di sangue, (ossigeno e nutrienti), assicura una più rapida guarigione, ed una migliore elasticità dei tessuti.
Infine, la vasodilatazione offerta dalla Carbomed CO2, riduce anche i processi di stasi veno-linfatica che caratterizzano la cellulite, con miglioramento di quei fastidiosi sintomi percepiti dalle pazienti come formicolii e pesantezza degli arti inferiori, oltre a riduzione degli antiestetici cuscinetti ai fianchi.
Le controindicazioni alla carbossiterapia sono limitate: non potranno essere presi in considerazione pazienti con gravi insufficienze dei principali organi, ma per trattamenti di breve durata e per zone limitate, queste situazioni possono diventare relative. Il diabete è una controindicazione importante, soprattutto per pazienti non compensati. La grave anemia controindica il trattamento con carbossiterapia, in quanto viene meno uno dei meccanismi principali di trasporto della CO2. Si preferisce aspettare la fine della gravidanza e dell’allattamento per sottoporsi ad un ciclo di sedute con gas medicale.
Come si effettua una seduta di carbossiterapia?
Se ci troviamo alle terme possiamo immergerci nel bagno carbo-gassoso con paziente seduto o disteso su un lettino inserito in un sacco di plastica stretto al torace o alla vita con una chiusura ermetica. In tale sacco viene immessa CO2. In alternativa ci sono anche le docce di anidride carbonica. Metodica principe per il trattamento con carbossiterapia è l’infiltrazione sottocutanea, che permetterà in base alle caratteristiche del flusso, una efficace azione di scollamento sulle smagliature, ovvero una attività di sollecitazione del circolo nel caso delle adiposità e cellulite. Carbomed CO2 è un dispositivo certificato che eroga gas puro e sterile.
Inoltre Carbomed C02 assicura una certa temperatura, in modo tale da riscaldare opportunamente il gas, per rendere la seduta più confortevole per il paziente. Carbomed CO2 è dotato di regolatore di flusso, sia per ciò che concerne il tempo che la velocità di infusione, che deve essere costante, in questo modo si riesce a modulare l’azione della carbossiterapia senza danneggiare i tessuti. A differenza delle carbossiterapie di vecchia generazione, Carbomed CO2 garantisce un controllo elettronico, variabile, in corso di seduta, la velocità del flusso, per meglio adeguarsi alle caratteristiche del paziente.Carbomed CO2 è in linea con tutte le direttive di legge, ed è leggero per permettere una rapida e sicura trasportabilità. Carbomed CO2 minimizza gli effetti collaterali. Qualche ecchimosi, un leggero fastidio durante l’infiltrazione, una sensazione di caldo e di pesantezza dell’arto trattato, sono effetti collaterali non frequenti e di breve durata.
Subito dopo la seduta di carbossiterapia è caratteristico un lieve crepitio dei tessuti, al tatto, che ricorda la consistenza della neve fresca e che scompare subito dopo.
Con Carbomed CO2 la seduta di carbossiterapia è facile ed efficace grazie ad controllo elettronico ed al pannello touch-screen che offre tutti i parametri, in tempo reale, garantendo un repentino adattamento al paziente per ottenere il massimo risultato con il minimo stress per il paziente stesso.
Alla fine di una seduta si possono memorizzare i parametri, ed alla seduta successiva avere già registrati temperatura, velocità di flusso e tempo di esposizione il che rappresenta un doppio vantaggio, per il medico che avrà una scheda computerizzata per ottimizzare i tempi del trattamento, per il paziente che sarà sottoposto a quantitativi di gas consoni alla sua fisiologia.
In definitiva Carbomed CO2 è la nuova concezione della carbossiterapia: uno strumento poliedrico, che rappresenta una freccia di notevole efficacia, nella faretra del medico per il trattamento di diverse patologie soprattutto in campo estetico e funzionale.
(fonte: www.dossiermedicina.it)